La pigna d’oro

in theneverendingcontest •  4 years ago  (edited)

Questo racconto è stato scritto per partecipare a The Neverending Contest n° 111 S1-P3-I3 di @storychain sulla base delle indicazioni di @kork75

Tema: Le pigne
Ambientazione: Circo

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Pixabay License

La pigna d’oro

Il Circo era appena arrivato in città e tutti i bambini non vedevano l’ora che il grande tendone bianco e rosso venisse montato per andare a vedere gli animali feroci, i trapezisti e i giocolieri.
I circensi avevano preso posto nella grande radura vicino la pineta, dove avrebbero facilmente trovato la frescura necessaria a sopportare le varie tappe di quella tournée estiva. Ciascuno di loro si dava alacremente da fare per montare le gabbie all’aperto, sfamare e dissetare gli animali che avevano portato con loro, allestire il tendone e le luci e tutto ciò che nei giorni successivi sarebbe servito per i loro spettacoli. Alcuni, terminato il grosso del lavoro, avevano cominciato a girare per la piccola città fermandosi ai semafori o agli incroci più trafficati e lenti per distribuire volantini e inviti che promettevano sconti speciali nei primi tre giorni allo spettacolo delle 17. Era la loro routine, una vita dura e controversa ma da loro molto amata, almeno nei primi anni di meritata fama. Lo spettacolo era pensato soprattutto per divertire i bambini ed erano i bambini i loro sostenitori e fan più importanti e cari.
In particolar modo Triscia, l’addestratrice degli animali, cercava sempre di inventare nuovi numeri che stupissero e catturassero i piccoli spettatori. Aveva scoperto che erano sempre molto affascinati dalle sue tre piccole scimmiette dalla lunga coda, George, Berta e Mary, che erano ormai i suoi animaletti da compagnia e non solo delle bestiole da ammaestrare, così che con esse giocava a lungo, insegnando spesso trucchi nuovi per coinvolgere i ragazzini. Quell’anno aveva insegnato loro a giocare con le pigne, facendo i giocolieri e coinvolgendo il pubblico nel gioco. Dal momento che proprio in quella città si erano stanziati presso la grande pineta, Triscia aveva deciso di fare un piccolo dono a tutti i bambini facendo loro distribuire dalle sue tre scimmiette una pigna colorata. Terminate le faccende essenziali, quindi, era prontamente andata a raccogliere le pigne con George, Berta e Mary, che una volta compreso cosa fare afferravano svelte le pigne della dimensione mostrata loro dall’addestratrice e le mettevano nel sacco.

Al loro primo spettacolo in quella città, i circensi si sentivano colmi di emozione come fosse la prima volta. Si erano già esibiti spesso nei tre mesi precedenti, ma per loro era sempre un momento di forte eccitazione quello in cui gli spalti si riempivano, la gente affluiva e prendeva posto attorno al palco e l’aria si riempiva di voci di bambini e dell’odore dei pop-corn. La sala era gremita di gente: lo spettacolo poteva cominciare! Uno dopo l’altro sfilarono i cavalli e i cammelli, poi i giocolieri e gli intrepidi trapezisti, dilettando i presenti con le loro acrobazie. Quando fu il turno di Triscia e delle sue tre piccole amiche, il pubblico poté godere di uno spettacolo pieno di tenerezza dal quale traspariva il profondo legame che i quattro avevano fra loro.
Alla fine dello show, profondendosi in inchini, le scimmiette afferrarono ciascuna un piccolo sacco e iniziarono a correre su e giù fra gli spalti per donare una pigna colorata in loro ricordo a tutti i bambini presenti. <<Zia, guarda! Guarda la mia pigna: è tutta d’oro!>> si sentì esclamare a un tratto dal settore a destra del palco. <<Ma no, tesoro mio! E’ dorata, non d’oro!>> Rispose al ragazzino la zia che lo aveva accompagnato, anche se in pochi sentirono la conversazione. La giornata si concluse con un gran successo e la speranza che ancora molti sarebbero venuti anche l’indomani, invogliati dalla buona pubblicità di quella première così riuscita.

L’indomani, mentre Triscia al mattino presto raccoglieva altre pigne da colorare per lo spettacolo della sera, dal campo circense udì delle urla improvvise e inaspettate <<Al ladro! Al ladro!>>. Era il domatore di serpenti Smirne che richiamava a sé tutti i compagni perché era stato derubato! Dal suo camerino era scomparso un oggetto di grande valore, ricordo di suo nonno che era tagliaboschi: una piccola pigna d’oro che custodiva nella roulotte e che portava sempre con sé nelle tournèe. Smirne non riusciva a capire come potesse essere successo, chi potesse aver fatto una cosa simile! Era certo che non fosse entrato nessuno e comunque conosceva tutti i suoi colleghi circensi da anni, non gli avrebbero mai fatto una cosa simile perché sapevano cosa quella piccola pigna rappresentasse per lui. I circensi trascorsero molte ore ad aiutare Smirne a trovare la pigna, ma si dovettero infine arrendere: la gente avrebbe presto cominciato ad arrivare e andava preparato il nuovo spettacolo. Troppo scosso per lavorare, Smirne si era seduto in cassa a fare compagnia al cassiere aiutandolo a staccare i biglietti e dare il resto, mentre nel frattempo continuava a lamentarsi di quanto fosse ingiusta la vita e crudeli gli esseri umani, che lo avevano privato di quel ricordo per lui tanto importante. Il cassiere, un uomo comprensivo ma non troppo paziente, dopo non più di dieci minuti lo tollerava già a fatica nelle sue incessanti rimostranze, fino a quando esplose <<Ora basta, Smirne! Tu e la tua stupida pigna! La pineta è piena di pigne, vattene a cercare una e dipingila d’oro e fingi che sia la tua!>>.
<<Signore?>> cercò di interromperlo un ragazzino.
<<Sono 10 euro, e devi essere accompagnato da un adulto>> Rispose brusco il cassiere, tornando poi a rimproverare Smirne <<Se tu ci avessi tenuto così tanto, l’avresti tenuta al sicuro, sotto chiave, non lì in bella vista, capito?!>>
<<Hei, Signore?>> tentò di nuovo il ragazzino
<<Allora, ragazzino, paghi o te ne vai? Non abbiamo tutto il giorno!>> lo liquidò scortese, tornando ad attaccare il collega subito dopo <<Che poi non è nemmeno sicuro che te l’abbiano rubata: e se fosse solo nascosta in un posto di cui non ricordi?>>
<<Signore, scusi? Per favore!>>
<<Ma insomma, ragazzino, cosa vuoi?!>>
<<Niente signore, è che ieri Berta ha dato una pigna molto bella, tutta d’oro, al mio amico Raffi, e lui stamattina l’ha portata a scuola e l’ha regalata a Giulia che è diventata la sua fidanzata e domani forse gli darà pure un bacio. Non è che ne avreste un’altra uguale per me? Io in cambio vi restituisco questa rossa che ho ricevuto.>>
Smirne e il cassiere non potevano credere alle loro orecchie!
<<Raccontaci tutto!>> chiese Smirne al ragazzino, che si chiamava Marco, dopo averlo fatto accomodare dentro la cabina della biglietteria, mentre il cassiere continuava a staccare biglietti. Marco era stato lì allo spettacolo del giorno prima insieme all'amichetto Raffaele e sua zia che li aveva accompagnati. Dato il dono molto più bello ricevuto da Raffi e la popolarità che questo gli aveva dato, aveva deciso di tornare con la mamma e la sorellina piccola al circo per tentare di chiedere la stessa pigna di Raffi e restituire la sua. Il domatore di serpenti era al settimo cielo, ma contemporaneamente molto arrabbiato: come avevano potuto mettere la sua pigna insieme alle altre?! Poi si ricordò: ad un certo punto della giornata le tre scimmiette di Triscia erano entrate dalla finestra azzuffandosi e poi erano uscite andando a schiamazzare altrove. Probabilmente, dopo aver raccolto e colorato tante pigne, anche la sua era sembrata loro un’altra di quelle da usare durante lo spettacolo e l’avevano presa. Era arrabbiato e felice, agitato e confuso per quanto accaduto, ma grazie a quel piccolo colpo di fortuna sarebbe presto riuscito a recuperare il prezioso ricordo di suo nonno.

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  ·  4 years ago  ·  

Bellissimo racconto. Sempre un piacere leggerti. Saluti da kork75.

  ·  4 years ago  ·  

Grazie mille! Non sono molto soddisfatta di questo racconto, però...
Comunque sono molto felice che ci sia ancora qualcuno che mi legga, e ancor di più che tu sia tornato a scrivere!