Il bibliotecario francese: cap. VIII parte prima

in scritturacreativa •  2 years ago 

Sola, rinchiusa in una umida cella ove nidificavano insetti di vario genere, ricettacolo di numerosi batteri, Adriana piangeva, confusa e smarrita. Sentiva ancora il braccio dolorante per la stretta di Laurentino e male alla schiena per gli strattoni subiti. L'abito di lino verde che indossava si era stropicciato e sporcato nella vettura. Una volta arrivati al comando, i poliziotti avevano separato lei e Nico, rinchiudendoli in celle diverse, in attesa di essere interrogati. Quei poliziotti sembravano oltremodo pericolosi. Li accusavano della morte di un loro superiore, per il quale mostravano un profondo rispetto, forse anche affetto. Il tenente Ríos, paziente ricoverato al Centro Arcoiris per via della dengue, era una figura relativamente importante che godeva di privilegi sociali di un certo peso. Se veramente erano convinti che avessero commesso tale crimine, i due fratelli potevano bene aspettarsi che gliel'avrebbero fatta pagare cara. E convinti lo erano, dato il trattamento che lei e Nico stavano ricevendo. Il tempo passava e continuavano a trovarsi rinchiusi senza che venisse loro portato cibo né acqua. E un digiuno prolungato in un paese tropicale come La Floresta avrebbe presto fatto scemare le forze anche in due giovani sani e pieni di vita come loro. Doveva essere già pomeriggio e dall'alba di quel giorno nessuno dei due aveva mangiato nulla. E Adriana aveva perduto l'incontro della sua vita. Pianse ancor più copiosamente al pensiero che non avrebbe mai più visto Trent. Lei e suo fratello, pur non colpevoli, sarebbero finiti in un carcere dal quale molto probabilmente non avrebbero fatto ritorno, essendo comprensibile che in un posto come Habanita le indagini per i delitti si svolgessero in maniera approssimativa. Da un momento all'altro era passata dalle stelle alle stalle per un'accusa arbitraria senza capo né coda. Perché la polizia era giunta alla conclusione che lei e Nico avrebbero ucciso il tenente Ríos? Come e quando quest'ultimo sarebbe morto? L'ultima volta che l'avevano visto, nel turno lavorativo del giorno prima, era davvero malconcio a causa della dengue, ma vivo e assolutamente non in pericolo di morte. Nel giro di dieci giorni sarebbe guarito, una volta terminato il trattamento adeguato. E una volta dimesso, osservando qualche settimana di riposo, sarebbe tornato in forma come prima, così come gli altri pazienti colpiti da dengue. Ben presto avrebbe ripreso servizio. Ma se davvero era morto e allora la morte doveva essere avvenuta durante la sera precedente o la notte, perché accusavano lei e Nico, che neppure erano di turno in quel momento? Come e perché lo avrebbero ucciso? Non aveva senso! Loro non erano criminali, erano infermieri volontari che avevano lasciato le loro comode dimore e una vita confortevole per raggiungere un paese disagiato e pieno di insidie, per amore di esseri umani meno fortunati di loro. Cos'era successo in realtà? Queste e altre domande senza risposta circolavano per la testa di Adriana. Quando la vennero a prendere per interrogarla era già pomeriggio inoltrato. La ragazza era sfinita dalle disavventure di quella giornata, dalle lacrime, dalla fame e dalla sete.

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