Il bibliotecario francese: cap. VII parte terza

in scritturacreativa •  2 years ago 

-Signorina Mascarenhas?
-Trent?
No, non era lui, non poteva essere lui, perché l'uomo che l'aveva chiamata aveva una voce rauca e nasale, non profonda e limpida. E poi aveva detto signorina Mascarenhas, non Adriana.
Aprì gli occhi per vedere un uomo sulla cinquantina, grasso e tarchiato, dal viso paonazzo, che indossava un’uniforme verde scuro. Il colore dell'arma della polizia civile di La Floresta.
-Deve venire con me.
-Ma che succede? Guardi, ho un impegno da qui a poco...- si provò a rispondere, cercando un pretesto per allontanarsi da quell'uomo. Temeva che il poliziotto, che per qualche strana ragione le stava causando un poco comprensibile senso di malessere, volesse farla allontanare unicamente per attaccare bottone e di conseguenza Trent non l'avrebbe trovata sul luogo dell'appuntamento.
-Ma con chi crede di parlare, con il suo maggiordomo di fiducia?- urlò l'uomo interrompendola con fare arrogante e un'espressione sul volto per nulla conciliante. Adriana ebbe paura, perché il poliziotto si era mostrato visibilmente arrabbiato e il suo viso era diventato ancora più paonazzo. Si sentì confusa. Sembrava una scena surreale, dato che nell'area della spiaggia e dei suoi immediati dintorni, cioè dove si ergeva l'Arcoiris, non era solita fermarsi alcuna pattuglia, se non per l'unico scopo di chiedere aiuto nei casi di urgenze sanitarie. Quello non era il centro del crimine locale, caratterizzato per lo più dal traffico di droga (in cui parecchi agenti della polizia civile erano comunque coinvolti) e da episodi di rissa tra ubriachi o tossicodipendenti. Nessun volontario del Centro si era mai imbattuto in uomini in uniforme sulla spiaggia, fin dove ne sapeva. Adriana non ebbe neppure il tempo di rimettere in ordine le proprie idee perché il poliziotto nel frattempo l'aveva afferrata per un braccio sollevandola da terra, trascinandola e strattonandola.
-Mi sta facendo male- si lamentò, sempre più spaventata. L'uomo non rispose, ma continuò a strattonarla senza il minimo riguardo. Adriana sapeva di per certo, specie da quando la Grande Depressione si era allargata a macchia d'olio in quasi tutto il globo, che non pochi agenti e ufficiali di polizia nei paesi più poveri dell'America Centrale vivevano di corruzione e la prevaricazione era il loro pane quotidiano. Erano abituati a considerare come spazzatura chiunque non indossasse l'uniforme dell'arma oppure non si trovasse ai più alti gradini della società o quantomeno non appartenesse alla sempre più sparuta classe media, come ad esempio i maestri di scuola e qualche piccolo funzionario comunale. Ma la polizia non era solita pregiudicare neppure i rarissimi turisti nè tantomeno il personale sanitario, per lo più straniero. Medici e infermieri arrivavano soprattutto da Stati Uniti, Brasile, Argentina e dall'Europa e godevano di un certo rispetto. La madre di Adriana e Nico, laureata in scienze politiche, sapeva tutto riguardo alle questioni di ordine pubblico in giro per il globo e ne aveva parlato molte volte. Dunque perché prendersela con un'infermiera volontaria portoghese? Cosa stava succedendo?
La paura si trasformò in netto stupore, quando arrivati a una vettura dell'arma, mentre il poliziotto ve la spingeva all'interno, la ragazza vi trovò Nico. Suo fratello era seduto sul sedile posteriore, in manette, sorvegliato da un altro agente. Indossava il camice da infermiere, sul quale si notava una grande macchia scura che sembrava caffè. Ammanettata poi come Nico, Adriana vi fu fatta sedere accanto e nonostante lo spazio ristretto dell'automobile, il poliziotto che l'aveva trascinata via si sistemò accanto a lei. Evidentemente a La Floresta non vigevano adeguate norme sulla sicurezza all'interno dei veicoli, neppure se appartenenti alle forze dell'ordine. Provando a ignorare il disagio del trovarsi stretta in una morsa soffocante, Adriana si concentrò sul fratello. Perché era stato arrestato anche lui? Anzi, perchè erano stati arrestati? I poliziotti avevano forse perquisito il Centro? Per cercare cosa? E perché suo fratello non sembrava stupito di vederla in quella situazione come lo era lei di vedere lui?
-Nico, cosa sta succedendo?- gli chiese con un filo di voce. Rispose l'altro poliziotto, quello stretto accanto al ragazzo. -Ehi, Laurentino- disse rivolto al collega tarchiato dal volto paonazzo. -Sei sempre il solito a dimenticarti di informare i delinquenti che arresti del loro crimine, anche se non dovrebbe essere necessario, sapendo benissimo cos'hanno combinato- e diede in una grassa risata. Adriana guardò angosciata Nico, che appariva impassibile. Il suo sguardo denotava fermezza. Capì che quand'anche suo fratello avesse avuto paura non lo avrebbe mai dato a vedere e di certo in tal maniera voleva infondere coraggio anche a lei.
-Ah, sì, giusto- rispose ridendo altrettanto volgarmente il poliziotto che il collega aveva chiamato Laurentino.
-Nico e Adriana Mascarenhas, siete in arresto per l'omicidio del tenente di polizia civile Francisco Ríos.

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