Una sera Luca scende a buttare la spazzatura, ma quando cerca di rientrare nella sua casa, al 20° piano di un palazzone di periferia, scopre che nel suo appartamento ci abita un'altra persona e che la sua vita, come era fino a qualche momento prima, non esiste più. Cominciano da questo momento per Luca nuove ed inaspettate avventure che si mischiano ai ricordi della sua vecchia vita.

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Il risveglio

“Ti spiego prima cosa mi è successo. In questi giorni di... chiamiamola assenza, io sono vissuto in una sorta di mondo parallelo, ho vissuto come una seconda vita. Il tutto per me era tremendamente reale. Ora come ora mi ricordo tutto quanto mi è successo, cioè tutto quanto pensavo mi stesse veramente succedendo mentre invece ero immobile su questo letto perso nel coma. Io penso che tutta questa mia seconda vita, tutti i fatti, le cose, i ricordi, le impressioni abbiano un senso, un significato. Solo che ora io non sono in grado di capirlo. Domani o tra qualche giorno però mi potrei dimenticare tutto.” Elena mi guardava piuttosto preoccupata, davo probabilmente l'impressione di essere un tantino fuori di testa, il che per uno che si sveglia dal coma dopo un violentissimo trauma cranico non deve essere un bel modo di presentarsi.
“Luca, scusami, però il dottore dice che dovresti riposarti, queste cose che hai sognato non penso siano così importanti, non credi?” No, non credo, per me sono molto importanti, anche se non so il perché, pensai.
“Ti chiedo solo di aiutarmi, se potessi farlo da solo lo farei, me l'hai promesso!” Non avevo ancora finito e già dovevo ricorrere ad un ricatto morale. Elena si sentì punta sul vivo, aveva promesso solo pochi secondi prima, come faceva ora a tirarsi indietro?
“Ti giuro che se e quando sarò stanco faremo una pausa. Non voglio certo rallentare la mia guarigione o rischiare una ricaduta. Voglio solo tenere traccia di queste strane cose che mi sono successe mentre ero di là, non so dove e qui sembravo morto. Penso che il modo migliore sia che io racconto tutto quello che mi ricordo e poi tu mi devi solo fare il favore di trascriverlo e di mettere magari un pochino di ordine in quello che ho buttato fuori a voce. Quando avremo finito me lo rileggerai o, se nel frattempo sarò in grado, lo rileggerò io stesso. Voglio fotografare quel mondo dal quale sono appena tornato per poterci tornare, rileggendolo, quando ne avrò voglia, quando mi potrà servire per capire qualcosa di me.” Non l'avevo convinta, ma, da come mi guardò, capii che lo avrebbe fatto, solo per me, perché capiva che era una cosa di cui avevo assolutamente bisogno in quel momento.
“Faremo come vuoi tu Luca. Io sono a casa in aspettativa per la tua malattia ancora per una decina di giorni, poi dovrò tornare al lavoro. Sarò sempre qui in ospedale, dove sei anche tu, ma potrò venirti a trovare solo ogni tanto. Se in questi giorni ce la facciamo a fare questa cosa lo faccio volentieri.” In fondo non le stavo chiedendo molto, almeno dal mio punto di vista.
Elena, dopo questo dialogo, mi diede un bacio sulla guancia e se ne andò. Capii che aveva preso la cosa seriamente perché prima di sera era già tornata con un registratore e un quadernone, dove penso volesse prendere appunti.

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...continua

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One evening Luca goes down to take out the garbage, but when he tries to return to his house, on the 20th floor of a suburban building, he discovers that another person lives in his apartment and that his life, as it was until some moment before, it no longer exists. From this moment on, new and unexpected adventures begin for Luca, which mix with the memories of his old life.

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The awakening

“I'll explain first what happened to me. In these days of ... let's call it absence, I lived in a kind of parallel world, I lived like a second life. It was all terribly real to me. Right now I remember everything that happened to me, that is, everything I thought was really happening to me while instead I was motionless on this bed lost in a coma. I think that all this second life of mine, all facts, things, memories, impressions have a meaning, a meaning. Only now I am not able to understand it. But tomorrow or in a few days I could forget everything. "" Elena was looking at me rather worried, I probably gave the impression of being a little out of my mind, which for someone who wakes up from a coma after a very violent head injury does not have to be a nice way to present themselves.
""Luca, I'm sorry, but the doctor says you should rest, I don't think these things you dreamed are so important, don't you think?"" No, I don't think so, they are very important to me, even if I don't know why, I thought.
""I'm just asking you to help me, if I could do it myself I would, you promised me!"" I wasn't finished yet and I already had to resort to moral blackmail. Elena felt stung, she had promised just seconds before, how could she now pull back?
“I swear to you that if and when I am tired we will take a break. I certainly don't want to slow down my recovery or risk a relapse. I just want to keep track of these weird things that happened to me while I was over there, I don't know where and here I looked dead. I think the best way is that I tell everything I remember and then you just have to do me the favor of writing it down and maybe putting a little order into what I have thrown out verbally. When we are finished you will reread it for me or, if in the meantime I am able, I will reread it myself. I want to photograph that world from which I have just returned to be able to return, rereading it, when I feel like it, when it will help me to understand something about myself. "" I hadn't convinced her, but, from the way she looked at me, I knew he would do it, just for me, because he knew it was something I absolutely needed right now.
“We will do as you want Luca. I am at home on leave for another ten days for your illness, then I will have to go back to work. I will always be here in the hospital, where you are too, but I will only be able to visit you from time to time. If these days we manage to do this thing, I do it willingly. "" After all, I wasn't asking much of her, at least from my point of view.
Elena, after this dialogue, gave me a kiss on the cheek and left. I understood that she had taken this seriously because she had already returned before evening with a tape recorder and a notebook, where I think she wanted to take notes.

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......to be continued

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