My second life
#1
[IT-EN]
Image by candecegriffin from Pixabay
Una sera Luca scende a buttare la spazzatura, ma quando cerca di rientrare nella sua casa, al 20° piano di un palazzone di periferia, scopre che nel suo appartamento ci abita un'altra persona e che la sua vita, come era fino a qualche momento prima, non esiste più. Cominciano da questo momento per Luca nuove ed inaspettate avventure che si mischiano ai ricordi della sua vecchia vita.
Niente!
Abitavamo, io e mia moglie Elena, al 20° piano di un bel casermone, lo stilista l'aveva progettato ispirandosi a una scatola di stivali tacco 12 : era un bellissimo parallelepipedo, l'unico neo forse il fatto che fosse di fianco ad altri 8 parallelepipedi identici.
Ma, e qui sta il tocco dello stilista, invece di farli tutti dello stesso colore, che avrebbe fatto molta tristezza, ci aveva disegnato sopra con delle piastrelle colorate dei bellissimi disegni astratti. Stando a quanto si diceva in portineria centrale erano un messaggio per eventuali alieni in visita alla terra, questa almeno era la spiegazione del fatto che fosse l'unica opera dell'uomo visibile dallo spazio, almeno per quanto riguarda la pianura padana, cosa fanno poi i cinesi non sono affari nostri.
Sul contenuto del messaggio c'erano varie versioni, la mia era che ci fosse scritto in alienese : “Qui non c'è un cazzo da rubare: andate in Via della Spiga!”
E ci faceva risparmiare anche un po' di soldi sull'assicurazione contro i furti.
Non sarà stata una reggia ma: "Da qui si gode un bel panorama, quando non c'è la nebbia si vede il Monte Rosa!!!", almeno così ci aveva detto quello dell'agenzia, noi andavamo a fiducia perché da quando abitavamo lì, c'era sempre stata la nebbia e questo faceva serpeggiare anche dei dubbi sulla leggibilità dallo spazio del messaggio per gli alieni.
Insomma stare al 20° piano è veramente bello, cioè a parte quando si rompe l'ascensore, ma c'era una cosa veramente odiosa: portare giù la spazzatura.
Si sa che la vita coniugale richiede molti compromessi ed una attenta divisione dei ruoli e dei compiti, a me era capitato ad esempio il compito di portare giù la spazzatura senza bofonchiare.
Non esageriamo, diciamo senza bofonchiare finché non si era chiusa la porta dell'ascensore.
Quella sera era una sera come tutte le altre, sono sceso col mio bel sacchetto colmo di esuberanti avanzi culinari, ho attraversato a memoria la strada avvolta nella nebbia, ho depositato il mio sacchetto nel bel cassonetto lasciando il piede di colpo per sentire un bello sdenggg.
Madonna che male! Certo che sono veramente un idiota, non sono capace nemmeno di coordinare il movimento del piede con quello della mano. Un dolore lancinante, mi sono chiuso il coperchio del cassonetto sulla mano, ho mollato il piede troppo presto e non ho ritratto la mano abbastanza in fretta. Come si fa ad essere così idioti? Mi fa veramente molto molto male. Comunque stare qui al freddo non penso migliori la situazione e faccia passare il dolore. Cercando di non pensare al dolore ho riattraversato la strada e sono rientrato nel mio palazzo. Avevo, come faccio sempre, lasciato socchiusa la porta.
1-2-3-5-10-20 eccomi arrivato, ero sceso in tuta, con le ciabatte, giusto una scappata nella nebbia a lasciare il sacchetto, cerco in tasca e non trovo le chiavi di casa.
...continua
One evening Luca goes down to take out the garbage, but when he tries to return to his house, on the 20th floor of a suburban building, he discovers that another person lives in his apartment and that his life, as it was until some moment before, it no longer exists. From this moment on, new and unexpected adventures begin for Luca, which mix with the memories of his old life.
Nothing!
My wife Elena and I lived on the 20th floor of a beautiful barracks, the designer had designed it inspired by a box of 12 heel boots: it was a beautiful parallelepiped, the only drawback perhaps the fact that it was next to others 8 identical parallelepipeds.
But, and here is the touch of the designer, instead of making them all the same color, which would have made a lot of sadness, he had drawn on them with colored tiles of beautiful abstract designs. According to what was said in the central concierge, they were a message for any aliens visiting the earth, at least this was the explanation of the fact that it was the only work of man visible from space, at least as regards the Po Valley, what they do then the Chinese are none of our business.
On the content of the message there were various versions, mine was that it was written in alienese: "Here there is no shit to steal: go to Via della Spiga!"
And it also saved us some money on theft insurance.
It may not have been a palace but: "From here you can enjoy a beautiful view, when there is no fog you can see Monte Rosa !!!", at least that was what the agency told us, we trusted because we lived there, there had always been fog and this also caused doubts about the readability of the message from space for the aliens.
In short, being on the 20th floor is really nice, that is, apart from when the lift breaks, but there was one thing really hateful: taking down the garbage.
It is known that married life requires many compromises and a careful division of roles and tasks, for example I had the task of taking down the garbage without muttering.
Let's not exaggerate, let's say without muttering until the elevator door was closed.
That evening was an evening like any other, I went down with my nice bag full of exuberant culinary leftovers, I crossed the street shrouded in fog by heart, I deposited my bag in the nice dumpster leaving my foot suddenly to hear a nice sdenggg.
What a pain! Of course I'm really an idiot, I'm not even able to coordinate the movement of the foot with that of the hand. A stabbing pain, I closed the lid of the bin on my hand, I let go of my foot too soon and I did not retract my hand fast enough. How can you be such an idiot? It really hurts me very, very badly. However, being here in the cold I don't think will improve the situation and make the pain go away. Trying not to think about the pain, I crossed the street again and went back to my building. I had, as I always do, left the door ajar.
1-2-3-5-10-20 here I am, I got off in overalls, with slippers, just a run away in the fog to leave the bag, I look in my pocket and can't find the house keys.
...to be continued
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